La trasformazione del Palazzo delle Scintille – ex Padiglione 3 della Fiera – induce a ripensare l’ambiente della Piazza VI Febbraio che insieme al Palazzo costituisce un complesso urbanistico unitario. La proposta per la rigenerazione della Piazza perciò punta sull’introduzione di strutture di servizio destinate a ospitare oltre alle attività di quartiere anche alcuni servizi complementari del nuovo Palazzo. Si tratta di padiglioni mono piano disposti su una piattaforma che avvolge parte del piazzale in modo da formare un giardino interno più protetto e adatto allo svolgimento di attività sociali. Essendo poste su una piattaforma le nuove strutture sono facilmente rimovibili e sono inserite – alla lettera sovrapposte allo stato di fatto – in modo da non scartare nulla di essenziale che appartenga alla costituzione attuale della Piazza. L’insieme della nuova figura che viene a determinarsi è tagliata, attraversata, da percorsi diagonali incrociati che aprono verso l’esterno e stimolano ingressi da più parti ma puntando tendenzialmente verso la facciata del Palazzo che in questo modo riguadagna il suo rapporto essenziale con la Piazza.
Con: Arch. Pierluigi Nicolin
The transformation of the Palazzo delle Scintille – former Fiera’s Pavilion 3 – forces to think about the environment of Piazza VI Febbraio that, together with the Palazzo, constitutes a unitary urban complex. The proposition for the regeneration of the square thus aims at the introduction of service structures destined to host, on top of neighbourhood activities, some complementary services of the new Palazzo. Single-floor pavilions are set on a platform that envelops part of the square so as to create an internal garden more secluded and apt to the carrying out of social activities. Because of their setting on top of platforms, the new structures are easily removed and inserted – literally overlapping each other – so as not to discard anything essential that belongs to the current setting of the square. The ensemble of the newly created figure is cut through, crossed by diagonal crisscrossing passageways that open toward the outside and suggest different entrances, but always point towards the Palazzo’s facade that regains its essential relationship with the square.
With: Arch. Pierluigi Nicolin