Un dislivello all’ingresso permette di accedere alla mostra da una posizione leggermente sopraelevata, da cui si coglie a colpo d’occhio l’intero allestimento, che è suddiviso in due parti principali.
L’ambiente più ampio, a shed, è concepito come un paesaggio in cui le stampe fotografiche di Paesaggio italiano sono sospese su alti piedistalli disposti liberamente in pianta, alternati a tavoli su cui si trovano le copie di “Lotus” e i materiali di lavoro. Lo spazio è caratterizzato da una luce soffusa che ne sfuma i confini anche grazie all’effetto riflettente della parete rivestita in alluminio da un lato, e dalla rete tesata in nylon che separa le due parti della mostra, dall’altro.
Al termine di questo primo ambiente le stampe di Progetto domestico sono esposte su una “gabbia” ispirata all’istallazione ideata da Achille Castiglioni per la mostra dell’86.
La seconda parte della mostra è uno spazio in penombra alto e allungato, in cui si susseguono cinque proiezioni di diapositive di grande formato. I neon colorati e sospesi dell’ingresso e i titoli delle sezioni sono a cura dello studio Cerri & Associati.
A cura di: Michele Nastasi
Allestimento: Calzoni Architetti
Progetto grafico: Studio Cerri & Associati
Catalogo: Electa
Fotografie: Filippo Bamberghi
A rise in the ground at the entrance allows to access the exhibition from a slightly elevated standpoint, from which the entire setting is visible, showing its partition into two main sections. The widest room, a shed, is conceived as a landscape in which photographic prints of the Italian Landscape are suspended on tall pedestals freely arranged on the floor, interspersed with tables upon which copies of “Lotus” and work materials rest.
The space is characterised by suffused lighting, which blurs boundaries also thanks to the reflecting effect of the wall covered in aluminium on one side, and the nylon mesh that separates the two parts of the exhibition, on the other side.
At the exit of this first space, the domestic Project prints are showcased on a “cage” inspired by Achille Castiglioni’s installation at the 1986 exhibition.
The second part of the exhibition is a dimly lit, elongated space, in which five oversized slides are projected in a sequence.
The colourful neon lights suspended at the entrance and the section titles are curated by Cerri & Associati studio.
Curated by: Michele Nastasi
Set-up: Calzoni Architetti
Graphic design: Cerri & Associati Studio
Catalogue: Electa
Photography: Filippo Bamberghi